Il libro del filosofo Umberto Galimberti ‘L’Etica del Viandante‘ è stato presentato alla presenza dell’autore nel pomeriggio di mercoledì 6 dicembre 2023, presso l’aula Magna del Rettorato dell’Università di Perugia, su iniziativa della Fondazione Carlo Lorenzini #Spazio ai giovani Talenti.
Il testo propone una lettura delle radici dell’Occidente segnate da una doppia matrice, quella che fa capo al mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Due orizzonti completamente diversi, accomunati da una visione simile del mondo, in quanto caratterizzata dall’idea dell’ordine e della stabilità. Nel confronto emergente fra tali radici e la realtà odierna, segnata dal predominio della tecnica, Galimberti, proclamado la fine dell’incanto del mondo antico e anche del disincanto del mondo moderno, osserva come l’epoca contemporanea sia piuttosto regolata dalla sollecitazione al ‘fare’ come pura ‘produzione di risultati’.
L’unica etica possibile, secondo il filosofo, è quella del viandante. “A differenza del viaggiatore, – si legge nella presentazione del libro – il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera.”
Così Galimberti afferma come “L’etica del viandante avvia a questi pensieri. Sono pensieri ancora tutti da pensare, ma il paesaggio da essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora”. Oggi, infatti, l’uomo si rende conto di non essere al centro, così “L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura.”
Alla presentazione di Perugia, che è stata allietata dall’intervento musicale del coro “Università di Perugia”, sono intervenuti lo scrittore e filosofo Lorenzio Chiuchiù e Massimo Monni, Presidente della Fondazione Lorenzini che ha promosso l’evento.
Con l’intento di sostenere i giovani più capaci e brillanti nell’affermarsi, di incoraggiare i risultati conseguiti negli studi e abilità e di offrire loro visibilità per entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro e/o della ricerca, la Fondazione è nata nel 2010 per onorare la memoria di ‘una persona molto speciale, – recita la descrizione del sito ufficiale – rubata violentemente alla vita troppo presto. Il suo essere speciale ha indotto, familiari, amici e soci, a creare una fondazione che, in suo nome, avesse un preciso ed importante scopo sociale rivolto ai giovani, in particolar modo a quelli di maggior talento. Proprio come Carlo: sempre giovane e talentuoso in tutto quello che faceva e pensava’.
Sintetizzata nell’incoraggiare e promuovere progetti innovativi di giovani studenti residenti in Umbria con borse di studio e premi, la mission della Fondazione consiste nel valorizzare i ‘Giovani Talenti’ ed offrire un concreto aiuto alla ‘Società Civile’, il miglior modo, secondo la Fondazione stessa, di preparare un futuro che abbia veramente potenzialità e condizioni favorevoli. Per realizzare ciò la Carlo Lorenzini collabora, ormai da anni, con l’Università degli Studi di Perugia e si fregia del Patrocinio sia della Regione dell’Umbria sia del Comune di Perugia. Le borse di studio e i premi sono destinati a neolaureati o studenti universitari residenti in Umbria, valutati da un Comitato scentifico composto da rappresentanti della Fondazione e del’Università degli Studi. Agli studenti viene chiesto di misurarsi con tesi di laurea o altri elaborati su aree scelte dalla commissione, individuando temi e progetti sempre originali e con un elevato spessore sociale.
Maria Vittoria Grotteschi